Prendo di corsa un cappuccino caldo nel bar della stazione, prima di salire sul vagone, suona l'altoparlante, la sua voce indifferente che annuncia il solito ritardo, guardo la gente che arriva, che parte si abbraccia, si sbraccia col fazzoletto in mano, fischia il Capostazione, si chiudono le porte del treno e ricomincia il viaggio… Mi lascio trasportare da questo serpentone, lo sferragliare pigro delle sue giunture E una musica dolce che mi fa dormire, leggere, sognare… scorrono i silometri veloci, le case galleggianti in mare di campagne verdi, casolari con il fumo dei camini e noi, sempre più vicini… Corre questo treno, corre fra la terra e il cielo e non si ferma mai, verso una stazione, e mi batte forte il cuore, so che ci sarai, che mi aspetterai… E vedo il mondo che scorre dietro al vetro Come la pellicola di un film in bianco e nero, sono un pendolare per amore, perché il mio cuore non ha binari, mi fa deragliare… “Roma Termini, Orvieto, Chiusi, Arezzo, Bologna, Milano!” E’ un Intercity la mia seconda casa, ma questa volta il viaggio sarà di sola andata… Corre questo treno, corre fra la terra e il cielo e non si ferma mai, verso una stazione, e mi batte forte il cuore, so che ci sarai, che mi aspetterai…