E mi racconto che niente può farmi piangere Poi mi concedo ai tuoi occhi, mi sento fragile Mi guardo intorno e sei l’immenso, un’isola che non conosco.
Valigie stanche che ancora dimenticano te Mi aiuto con le distanze, ma non è facile Qui non ci resta che sognare un posto dove il nostro amore...
Possa vivere e rinascere, ogni volta che, che si ferirà. non si fermi a niente! forza dirompente! se mi seguirai, io ti porterò altrove...
Non esiste un luogo che mi definisca (altrove) non esiste un luogo che mi dia una spinta non esiste altrove non esiste un dove solo tu sei la ragione migliore.
E ascolto la mia coscienza ma ho chiari i limiti ed è presagio di ostacoli insormontabili e ancora frettolosi incontri e poi dolcissimi tormenti.
Rimetto le mie preghiere a chi non mi ascolterà e metto prima il dovere poi la mia libertà e passerà così l’inverno e cercherò di dare un senso...
Al mio esistere per rinascere ogni volta che mi confonderò nei tuoi occhi alteri, così passeggeri ti cancellerò e poi me ne andrò altrove. altrove...
Altrove ti ho rivista persa negli stessi vestiti le labbra di rossetto prive di timidi indizi il corpo che voleva un’altra senza scandalo io che non mi do pace cedo ad ogni angolo non c’è altra spiegazione perché il mondo è un gran bazar non ti capisce il vicario e non ti capirà daltronde averti persa è un fatto e non mi importa affatto che lui e lei può riscaldarsi insieme a te.
Al mio esistere per rinascere ogni volta che mi confonderò nei suoi occhi alteri, così passeggeri mi cancellerai o mi porterai altrove.
Siamo uniti e universali schiavi dell’amore libero la sottile linea tra apparenza e scritto tu con lei non mi ritrovi e non ti cercherò e se peccato c’è stato io non condannerò.