La notte era nera e piena di stelle, Ma l'orizzonte si cinse di nuvole che a sprazzi di luce lampeggiavano libere Le lanterne di carta bianca di riso Si dimenavano al vento come vespe nervose e l'orchestra suonava, ma c'eravamo solo noi Ed il vento si alzò le prime gocce che caddero L'orchestra fuggì, noi guardammo in su continuando la danza, nel silenzio del buio Le gocce erano piume che solleticavano il volto Ci pulirono gli occhi che scoprirono lo specchio, ci guardammo da fuori abbracciati così I nostri corpi riflessi i pochi vestiti già fradici Le lanterne si spensero ma vedemmo più chiaro, allora capimmo di più!
Yukio Mishima!
I grandi uomini non parlano come fiori di ciliegio si disperdono Prima delle discendenze che si ostinano a sopravvivere agli eroi, Ma come il fiore reciso che io scelsi tra mille per te Il più bello è il giovane che prima cade sul prato Dimostrando che vivere non ha senso senza il morire Ripercorrendo il sostanziale sacrificio degli eroi!