Il prode Federico chiamato Barbarossa Si trova celato in un monte incantato E lì non è mai morto, ma vive ancora adesso Nel castello fatato nel sonno s'è adagiato, nel sonno s'è adagiato!
Lassù con sé ha portato d'Europa lo splendore, Ma lo riporterà nel tempo dell'onore Trono di Federico Barbarossa tutt'è d'avorio bianco Un tavolo di marmo accoglie il capo stanco, accoglie il capo stanco!
La sua barba di fuoco figlia del firmamento Cresce attraverso il tavolo su cui appoggia il mento Il capo scuote ed apre gli occhi color del mare E dopo lungo tempo un bimbo fa chiamare, un bimbo fa chiamare!
Nel sonno dice al bimbo: «Va fuori dal maniero, Guarda se attorno al monte volteggia un corvo nero Se il vecchio corvo nero lì vola senza affanni Dovrò quassù dormire ancora per cent'anni, ancora per cent'anni!»
Ma se il cielo d'aprile splende sul mio maniero Se l'aquila vola portatemi il destriero E se pei monti udite i corni risuonare Portatemi la spada è tempo di tornare, è tempo di tornare!