Ma che vi fece, o stelle, la povera Dircea, che tante unite sventure contro lei? Voi, che inspiraste i casti affetti alle nostr'alme; voi, che al pudico imeneo fosti presenti, defendetelo, o numi; io mi confondo. M'oppresse il colpo a segno, che il cor mancommi, e si smarrì l'ingegno.
Sperai vicino il lido credei calmato il vento; ma trasportar mi sento Fra le tempeste ancor. E da uno scoglio infido mentre salvar mi voglio, urto in un altro scoglio del primo assai peggior.
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