MASETTO Ahi! ahi! la testa mia! Ahi, ahi! le spalle e il petto!
ZERLINA Di sentire mi parve la voce di Masetto!
MASETTO O Dio, Zerlina mia, soccorso!
ZERLINA Cosa è stato?
MASETTO L'iniquo, il scellerato mi ruppe l'ossa e i nervi.
ZERLINA Oh poveretta me! Chi?
MASETTO Leporello! o qualche diavol che somiglia a lui!
ZERLINA Crudel, non tel diss'io che con questa tua pazza gelosia ti ridurresti a qualche brutto passo? Dove ti duole?
MASETTO Qui.
ZERLINA E poi?
MASETTO Qui, e ancora qui!
ZERLINA E poi non ti duol altro?
MASETTO Duolmi un poco questo pie', questo braccio, e questa mano.
ZERLINA Via, via, non è gran mal, se il resto è sano. Vientene meco a casa; purché tu mi prometta d'essere men geloso, io, io ti guarirò, caro il mio sposo.
Nr. 18 - Aria
ZERLINA Vedrai, carino, se sei buonino, Che bel rimedio ti voglio dar! È naturale, non dà disgusto, E lo speziale non lo sa far. È un certo balsamo Ch'io porto addosso, Dare tel posso, Se il vuoi provar. Saper vorresti dove mi sta? Sentilo battere, toccami qua!
Gli fa toccare il cuore, poi partono
SCENA SETTIMA Atrio oscuro con tre porte in casa di Donna Anna Donna Elvira e Leporello.
LEPORELLO fingendo la voce del padrone Di molte faci il lume s'avvicina, o mio ben: stiamo qui un poco finché da noi si scosta.
DONNA ELVIRA Ma che temi, adorato mio sposo?
LEPORELLO Nulla, nulla... Certi riguardi, io vo' veder se il lume è già lontano. (Ah, come da costei liberarmi?) Rimanti, anima bella!