DONNA ELVIRA entrando disperata L'ultima prova dell'amor mio Ancor vogl'io fare con te. Più non rammento gl'inganni tuoi, Pietade io sento.
DON GIOVANNI e LEPORELLO Cos'è?
DONNA ELVIRA s'inginocchia Da te non chiede quest'alma oppressa Della sua fede qualche merce'.
DON GIOVANNI Mi maraviglio! Cosa volete? Per beffarla s'inginocchia Se non sorgete non resto in pie'.
DONNA ELVIRA Ah non deridere gli affani miei!
LEPORELLO (Quasi da piangere mi fa costei.)
DON GIOVANNI alzandosi e facendo alzare Donna Elvira Io te deridere! Cielo, e perché? con affettata tenerezza Che vuoi, mio bene!
DONNA ELVIRA Che vita cangi!
DON GIOVANNI beffandola Brava!
DONNA ELVIRA Cor perfido!
DON GIOVANNI Lascia ch'io mangi, E se ti piace, mangia con me.
DONNA ELVIRA Rèstati, barbaro! Nel lezzo immondo Esempio orribile d'inquinità!
Parte
LEPORELLO (Se non si muove al suo dolore, Di sasso ha il core, o cor non ha.)
DON GIOVANNI Vivan le femmine, Viva il buon vino! Sostegno e gloria d'umanità!
DONNA ELVIRA Ah! Di dentro: poi rientra, traversa la scena fuggendo, esce da un'altra parte.
DON GIOVANNI e LEPORELLO Che grido è questo mai?
DON GIOVANNI Va a veder che cosa è stato. Leporello esce.
LEPORELLO Ah!
DON GIOVANNI Che grido indiavolato! Leporello, che cos'è?
LEPORELLO entra spaventato e chiude l'uscio Ah, signor, per carità! Non andate fuor di qua! L'uom di sasso, l'uomo bianco, Ah padrone! Io gelo, io manco. Se vedeste che figura, se sentiste come fa Ta! Ta! Ta! Ta! imitando i passi del Commendatore.
DON GIOVANNI Non capisco niente affatto. Tu sei matto in verità.
Si batte alla porta.
LEPORELLO Ah sentite!
DON GIOVANNI Qualcun batte! Apri!
LEPORELLO tremando Io tremo!
DON GIOVANNI Apri, dico!
LEPORELLO Ah!
DON GIOVANNI Per togliermi d'intrico Ad aprir io stesso andrò. Prende il lume e la spada sguainata e va ad aprire.
LEPORELLO (Non vo' più veder l'amico Pian pianin m'asconderò.) Si cela sotto la tavola.