NINETTA
Sono i padroni miei a pranzo ancor,
Né si alzeran sì presto.
SIMONE
Un disordine è questo.
NINETTA
Perché, Simone mio?
SIMONE
Perché mi sento una gran fame anch’io.
NINETTA
Da qui una mezza oretta
Pranzeremo noi pure;
E godi intanto, se del mio amor ti preme,
Che star possiam liberamente insieme.
SIMONE
L’amore è bello e buono!
Ma per far all’amor sempre c’è tempo.
E senza molto esame,
Più sano è di mangiar, quando s’ha fame.
NINETTA
Sei ben poco galante.
SIMONE
Ma che vuoi d’un amante?
NINETTA
Voglio, che per star meco,
Sin di mangiar si scordi,
Di bere e di dormir, senza fatica.
SIMONE
Questo è amare all’antica,
E vogliam noi soldati
Sol bocconi rubati.
NINETTA
Onde?
SIMONE
Se vuoi amor da me,
Chiamami a pranzo, e cena,
Che amando a pancia piena tutto va bene il resto,
E tra noi due c’intenderem più presto.
NINETTA
Per me dunque non sei.
SIMONE
Perché?
NINETTA
Perch’ io vorrei un marito capace
Da lasciarsi trattar come mi piace.
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