La finta semplice (K. 46a/51): Act II. 18 [Duetto, No. 19] — Cospetton, cospettonaccio!
CASSANDRO Cospetton, cospettonaccio! Mi credete un poltronaccio? Fuori lama.
CASSANDRO, FRACASSO Eccomi qua!
CASSANDRO Fremo, ohimè, dalla paura, Ei m’infila addirittura.
FRACASSO A che pensa?
CASSANDRO Aspetti un po’; lei ha moglie?
FRACASSO No, signor.
CASSANDRO Figli?
FRACASSO No!
CASSANDRO Fratelli?
FRACASSO No!
CASSANDRO Ha parenti?
FRACASSO In quantità.
CASSANDRO Padron mio, quando è così, Lei raffreni il suo furore, Non vo’ battermi.
FRACASSO Perché?
CASSANDRO La coscienza non consiglia, Che una povera famiglia Resti a piangere per me!
FRACASSO Scuse magre! Eh, si difenda, questa al cor, questa alla testa.
CASSANDRO Oh, che furia! oh, che tempesta! Piano un po’, si fermi, attenda, Disuguale è la battaglia, Veda il sol, che m’abbarbaglia; L’ho negli occhi, e il vento in faccia.
FRACASSO Cambiam posto. lo qua, lei là!
CASSANDRO Ma, la spada ell’ha più lunga, Guardi un po’.
FRACASSO Lei se la prenda.
CASSANDRO Che terribile faccenda! Non v’è modo di scappar.
FRACASSO Cosa fa?
CASSANDRO No, non tirate! Collo schioppo? oh tradimento!