La finta semplice (K. 46a/51): Act III. 5 [Recitativo] — Che smorfie, che paura!
FRACASSO Che smorfie, che paura! Or non è tempo di celarsi o fuggir. Col vostro sposo a casa ritornate.
GIACINTA Mi tremano le gambe.
FRACASSO Eh, non temete!
GIACINTA Io non ho il suo coraggio.
FRACASSO Avete l’amor mio, che vi difende.
GIACINTA Ma se moglie non prende il mio maggior fratello, Non vorrà mai che vostra sposa io sia.
FRACASSO Perché voler nol deve? Quando a me l’ha promesso, Quando sposi egli stesso La Baronessa mia sorella?
GIACINTA Oh, questo sì facile nol credo, Perché Don Polidoro ha di sposarla Anch’ei le sue pretese, E tra le lor contese, io son sicura, Che di mezzo ne andrò.
FRACASSO Che seccatura! Sian pur sciocchi, E bestiali due fratelli rivali, Che mia sorella Il gran secreto ha in mano Di metterli d’accordo.
GIACINTA E quale?
FRACASSO Andate a domandarlo a lei, Ch’io delle donne tutti non so i rigiri, E sol m’è noto, che ogni femmina accorta, Piucché con la bellezza, Coll’arte sua innamora, E sa obbligar co’ suoi rifiuti ancora.