La finta semplice (K. 46a/51): Act III. 8 [Recitativo] — Eh ben, quando facciamo queste nozze, signora?
POLIDORO Eh ben, quando facciamo queste nozze, signora?
ROSINA Siete in istato voi?
POLIDORO Subito ancora.
ROSINA Tutti son pronti adunque i necessari Requisiti al nostro matrimonio imminente?
POLIDORO Per me non manca niente, V’ho per un giorno intiero amoreggiata, V’ho di più regalata, Quanto in somma voleste, e ho fatto tutto, E più non ho pazienza.
ROSINA Dal fratel vostro avete voi licenza?
POLIDORO Di che?
ROSINA Di prender moglie.
POLIDORO Questa ancora ci vuol?
ROSINA Sicuramente.
POLIDORO Perché?
ROSINA Perché dipende da’ suoi maggiori in questo Ogni onesta persona.
POLIDORO Oh, se in questo io dipendo, ei mi bastona.
ROSINA Ma non diceste voi Di voler dal fratello esser diviso, E aver la parte vostra?
POLIDORO Oh! gliel’ho detto, Ma il fratel mio m’ha letto Del padre nostro il testamento, E vuole, che tutto sia del primo.
ROSINA E come adunque volete prender moglie?
POLIDORO Come fan tutti gl’altri.
ROSINA Han gli altri almeno da mantenerla. Ma con voi la moglie che mangerà, Se non avete un zero?
POLIDORO Farò anch’io per mangiar qualche mestiero.
ROSINA Bravo da ver! Or ora sarà una Baronessa, Per questo bel visino Moglie d’un legnaiuolo, o d’un facchino.
POLIDORO Ma... promesso m’avete.
ROSINA Ma... licenza chiedete. Chiedete al fratel vostro Da mantenervi con decoro il modo, Ed io son qui per voi.
POLIDORO Da ver?
ROSINA Vorrà il vostro fratello Ch’io sia piuttosto la sua sposa.