GUSTAVO: Ogni cura si doni al diletto, E s'accorra nel magico tetto: Tra la folla de' creduli ognuno S'abbandoni e folleggi con me.
ANCKARSTRöM: E s'accorra, ma vegli 'l sospetto Sui perigli che fremono intorno, Ma protegga il magnanimo petto Di chi nulla paventa per sè.
OSCAR: L'indovina ne dice di belle, E sta ben che l'interroghi anch'io; Sentirò se m'arridon le stelle, Di che sorti benefica m'è.
GUSTAVO: Ogni cura si doni al piacer.
ANCKARSTRöM: E s'accorra e si vegli.
GUSTAVO: Dunque, signori, aspettovi, Incognito, alle tre Nell'antro dell'oracolo, Della gran maga al piè.
OSCAR, UFFICIALI, GENTILUOMINI: Teco sarem di subito, Incogniti, alle tre Nell'antro dell'oracolo, Della gran maga al piè.
ANCKARSTRöM: E s'accorra, ma vegli 'l sospetto ecc.
HORN, RIBBING E LORO ADERENTI: Senza posa vegliamo all'intento, Nè si perda ove scocchi il momento. Forse l'astro che regge il suo fato Nell'abisso là spegnersi de'.
GUSTAVO: Alle tre nell'antro dell'oracolo. Ogni cura si doni al diletto, E s'accorra al fatidco tetto: Per un di si folleggi, si scherzi, Mai la vita più cara non è.
UFFICIALI, GENTILUOMINI: Sì! Alfin brilli d'un po' di follia Questa vita che il cielo ne diè.
ANCKARSTRöM: Ma protegga il magnanimo petto Di chi nulla paventa per sè.
OSCAR: Sentirò se m'arridon le stelle, Qual presagio le dettan per me.
HORN, RIBBING E LORO ADERENTI: Forse l'astro che regge il suo fato Nell'abisso là spegnersi de'.