RENATO (additandole, senza guardarla, un uscio) Alzati! là tuo figlio A te concedo riveder. Nell’ombra E nel silenzio, là, Il tuo rossore e l’onta mia nascondi. (Amelia esce.) Non è su lei, nel suo Fragile petto che colpir degg’io. Altro, ben altro sangue a terger dessi l’offesa! (fissando il ritratto) Il sangue tuo! E lo trarrà il pugnale Dallo sleal tuo core: Delle lagrime mie vendicator! Eri tu che macchiavi quell’anima, La delizia dell’anima mia; Che m’affidi e d’un tratto esecrabile L’universo avveleni per me! Traditor! che compensi in tal guisa Dell’amico tuo primo la fé! O dolcezze perdute! O memorie D’un amplesso che l’essere india! Quando Amelia sì bella, sì candida Sul mio seno brillava d’amor! È finita – non siede che l’odio E la morte nel vedovo cor! O dolcezze perdute, o speranze d’amor! (Samuel e Tom entrano, salutandolo freddamente.)