- Mi dica qualcosa di Lei, signor Francese. Come ha fatto a diventare uno scrittore? - Certo, signora Ponti... - Signorina. - Mi scusi, signorina Ponti. Come ho fatto a diventare uno scrittore? Soffrivo molto: pensavo alla mia vita. Leggevo volumi molto grossi. Mentre camminavo qua e là nella stanza, osservavo le nuvole d’argento nel cielo serale italiano. La mia mamma mi aveva sempre detto che sarei diventato uno scrittore. Mi ripeteva: “Nicoluccio, diventerai certamente uno scrittore... sei tanto intelligente e hai una grande testa rotonda” – diceva quando preparava i miei gnocchi preferiti e il sugo al pomodoro con l’aglio – “Certamente diventerai uno scrittore”. - A proposito, Lei ha degli ottimi gusti, signor Francese. Molti scrittori non sanno assolutamente vestirsi bene. Capita perfino che indossino i pantaloni corti! Ed è assolutamente inaccettabile. Come mai si sentono autorizzati a farlo? Perfino i fascisti non si permettevano di fare una cosa simile!