La cavatina di Figaro (Gioachino Antonio Rossin - Il Barbiere di Siviglia)
FIGARO La ran la le ra, la ran la la. Largo al factotum della città! La ran la la, ecc. Presto a bottega che l’alba è già. La ran la la, ecc. Ah, che bel vivere, che bel piacere, per un barbiere di qualità. Ah, bravo Figaro, bravo, bravissimo, bravo! La ran la la, ecc. Fortunatissimo per verità. Bravo! La ran la la, ecc. Pronto a far tutto la notte, il giorno, sempre d’intorno in giro sta. Miglior cuccagna per un barbiere, vita più nobile, no, non si dà. La la ran la la ran la, ecc. Rasori e pettini, lancette e forbici, al mio comando tutto qui sta. V’è la risorsa poi del mestiere, colla donnetta, col cavaliere... La la ran la...la...la. Ah, che bel vivere, che bel piacere, per un barbiere di qualità. Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono, donne, ragazzi, vecchi, fanciulle. Qua la parrucca, presto la barba, qua la sanguigna, presto il biglietto. Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono. Qua la parrucca, presto la barba, presto il biglietto. Ehi, Figaro, Figaro, Figaro, ecc. Ahimè! Che furia! Ahimè! che folla! Uno alla volta, per carità. Ehi, Figaro; son qua! Figaro qua, Figaro là, Figaro su, Figaro giù. Pronto, prontissimo son come il fulmine, sono il factotum della città. Ah, bravo, Figaro, bravo, bravissimo, Fortunatissimo per verità. La la ran la, ecc. Sono il factotum della città.