Credo in un Dio crudel che m'ha creato simile a se e che nell'ira io nomo. Dalla viltа d'un germe o d'un atomo vile son nato. Son scellerato perche son uomo; e sento il fango originario in me. Si! Questa и la mia fe! Credo con fermo cuor, siccome crede la vedovella al tempio, che il mal ch'io penso e che da me procede, per il mio destino adempio. Credo che il guisto e un istrion beffardo, e nel viso e nel cuor, che tutto e in lui bugiardo: lagrima, bacio, sguardo, sacrificio ed onor. E credo l'uom gioco d'iniqua sorte dal germe della culla al verme dell'avel. Vien dopo tanta irrision la Morte. E poi? E poi? La Morte e il Nulla. E vecchia fola il Ciel!
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