сцена Альваро и Дон Карлоса из оп.Дж.Верди "СИЛА СУДЬБЫ"
ALVARO Le minaccie, i fieri accenti, Portin seco in preda i venti; Perdonatemi, pietà, O fratel, pietà, pietà! A che offendere cotanto Chi fu solo sventurato? Deh, chiniam la fronte al fato, O fratel, pietà, pietà!
CARLO Tu contamini tal nome. Una suora mi lasciasti Che tradita abbandonasti Che tradita abbandonasti All'infamia, al disonor.
ALVARO No, non fu disonorata, Ve lo giura un sacerdote! Sulla terra l'ho adorata Come in cielo amar si puote. L'amo ancora, e s'ella m'ama Più non brama questo cor.
CARLO Non si placa il mio furore Per mendace e vile accento; L'arme impugna ed al cimento Scendi meco, o traditor.
ALVARO Se i rimorsi, il pianto omai Non vi parlano per me, Qual nessun mi vide mai, Io mi prostro al vostro pié! S'inginocchia
CARLO Ah la macchia del tuo stemma Or provasti con quest'atto!
ALVARO balzando in piedi, furente Desso splende più che gemma.
CARLO Sangue il tinge di mulatto.
ALVARO non potendo più frenarsi Per la gola voi mentite! A me un brando! Glielo strappa di mano Un brando, uscite!
CARLO Finalmente!
ALVARO ricomponendosi No, l'inferno non trionfi. Va, riparti. Getta via la spada
CARLO Ti fai dunque di me scherno?
ALVARO Va.
CARLO S'ora meco misurarti, O vigliacco, non hai core, Ti consacro al disonore. Gli dà uno schiaffo
ALVARO furente Ah, segnasti la tua sorte! Morte. Raccoglie la spada
CARLO Morte! A entrambi morte!
CARLO e ALVARO: Ah! Vieni a morte, A morte andiam!