Solitario zeffiretto, a che movi i tuoi sospiri? Il sospiro a me sol lice, ché, dolente ed infelice, chiamo Dafne che non ode l'insoffribil mio martir.
Langue invan la mammoletta e la rosa e il gelsomino; lunge son da lui che adoro, non conosco alcun ristoro se non viene a consolarmi col bel guardo cilestrino.
Ape industre, che vagando sempre vai di fior in fiore, ascolta, ascolta.
Se lo scorgi ov'ei dimora, di' che rieda a chi l'adora, come riedi tu nel seno delle rose al primo albor.