Sopra i pensieri di un confuso istante lenta scorre la memoria Come un drappo a coprire il tempo, ad uniformare le ombre. Sotto tenda immaginaria ecco mi nascondo. Le ginocchia raccolte, gli occhi bene aperti a spiare quello che la mente non rivela neppure con gli sforzi più efferati
Come fuoco, occhi nello specchio fissano le spoglie della mia mediocrità. Verso l’alto le mie mani cercano risposte e tremando si allontanano da me.
Pianeti bui di folli idee bruciano di vita propria senza apparire Compiono orbite lontane dal senso dell’umana coscienza ridono. Tutto ciò che ho sempre cercato giace qui nella stanza nascosta. Tutto ciò in cui ho sempre sperato è ad un passo dalla realtà
Ma diverse son le dimensioni e invisibili le loro porte Pochi sanno, molti sognano soffocando in consumate pagine.
Io rimango qui incapace di pensare alla forma dell’ineffabile. Muto, grido il mio dolore lucente. Senza fine la vita. Senza sangue la ferita.