La fitta nebbia invade le colline dimenticate Dove la danza di fate continua a lasciare segni di morte La luna fredda e pallida offre lo sfondo al passaggio di ombre Il volo di nude streghe nel buio si libera La lanterna illumina il nero mantello della notte La sua voce mi trascina, mi spinge nella foresta Le pietre mi guardano, le sento parlare di me Un fuoco brucia e illumina nudi corpi danzanti
Attorno a me Oscure presenze Leccano con ingordigia le mie ferite Che ricominciano a sanguinare La vita nutre L'albero da cui ondeggiano corde nere Solitario altare degli impiccati La cui saliva estratta col dolore ha impregnato questa terra Nel buio vedo figure fuggire furtive Guerrieri Celti di antichi onori I loro lamenti si diffondono nella solitudine invernale E le loro armi grondano ancora sangue Fuochi fatui si sollevano dall'abisso Un senso di onnipotenza invade i miei sensi Con facilità mi ferisco e nutri i figli dell'ombra Ora il lato nero ha vinto sull'anima
Questa notte vedo la vita spegnersi Nello specchio dell'eternità Corvi strappano i miei occhi e mi bucano il cuore La lingua cerca una voce lontana Bianca seta copre le piaghe Che hanno invaso il mio corpo
La fitta nebbia invade le colline dimenticate Ora sono entrato nel nero cancello Una nuova dimensione ora cresce in me Una superiorità eterna ed immensa La lanterna illumina il nuovo cammino Il corte funebre dell'essere Un fiume di oscurità percorre le vene È il momento dell'adunanza