I semafori cominciavano a lampeggiare centimetri tra le nostre bocche con un contratto andato a male le istruzioni per abbracciarsi e per ballare negli scompartimenti delle metropolitane sarà l’effetto serra il nostro carcere speciale le fotocopie del cielo milanese
che Milano era veleno, che Milano era veleno era un deserto al contrario un cielo notturno illuminato a giorno da stelle cianotiche da stelle con tuo nome le insegne luminose e i tifosi violenti arruoliamo i brigatisti arroghiamoi brigatisti arruoliamo i brigatisti.
Nei bar deserti sui navigli la curiosità ci divorava e staremo ad abbaiare a questo cielo da rottamare abiteremo in un centro sociale affacciato sulle discariche e sul mare ma lavoreremo ancora in nero
Milano era veleno, Milano era veleno era un deserto al contrario un cielo notturno illuminato a giorno da stelle militanti da stelle deficienti dalle p-38 caricate a sale Milano da bere Milano da pere amori interinali e poliziotti di quartiere nei bar deserti i navigli per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti nei garage a Milano nord nei garage a Milano nord nei garage a Milano nord nei garage a Milano nord. Chi odia i Terroni. Chi ha crisi interiori. Chi scava nei cuori. Chi legge la mano. Chi regna sovrano. Chi suda e chi lotta. Chi mangia una volta. Chi gli manca una casa. Chi vive da solo. Chi prende assai poco. Chi gioca col fuoco. Chi vive in calabria. Chi vive d’amore. Chi prende i sessanta. Chi arriva all’ottanta. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro. Chi muore a lavoro.