Attacca banda! Prestatemi orecchie, per chi ce ne ha, beato chi ha un occhio e se lo asciugherà. Racconto la storia che vi commuoverà, della sposa graziosa dell’aldilà
RITORNELLO: Dai, dai, che tocca anche a te, morire ad oltranza, che male c’è? Prova a scappar, raccomandati ai santi, ma dovremo al fine morir tutti quanti!
La dolce pulzella, che era una rarità, colpì il forestiero venuto in città era bello e prestante, ma povero in canna e la bimba crollò come un sacco di panna da suo padre fu “no!” secco come uno schioppo si tennero stretti, fuggendo al galoppo
RITORNELLO: Dai, dai, che tocca anche a te, morire ad oltranza, che male c’è? Prova a scappar, raccomandati ai santi, ma dovremo al fine morir tutti quanti!
Piano piano a eseguire di notte, cosa avevano in mente? Nessuno lo seppe lei mise il vestito che sua mamma portò Era pazza d’amore e si accontentò Tre o Quattro cosucce provò a trafugare, i gioielli dei nonni, un sacchetto di perle Sotto l’albero antico che sta giù al camposanto, tra la nebbia ed i buio alle tre meno un quarto, c’era soltanto lei ma lui non venì…
E poi? Ha aspettato
E poi? Quello nell’ombra! Era il suo uomo!
E poi? Il suo povero cuoricino batteva così forte!
E poi? E poi dolcezza, tutto è diventato buio…
Quando poi riaprì gli occhi era morta da ore il tesoro sparito, così come il suo cuore così ai piedi dell’albero e al cielo giurò “a chi scioglierà il cuore io mi concederò” così un giorno arrivò da non molto lontano quel suo giovane amore le chiese la mano qui la storia finisce, come andò già si sa e fu sposa in eterno nell’aldilà
RITORNELLO: Dai, dai, che tocca anche a te, morire ad oltranza, che male c’è? Prova a scappar, raccomandati ai santi, ma dovremo al fine morir tutti quanti!