Bianco e nero, questa città tra storie e striscioni grandi illusioni anche oggi non ha: come una bambina, dorme su una panchina. Bianco e nero, rende l'idea la folla cammina, è una figurina incollata alla via; io, soltanto un punto mi confondo nel fondo tra il bianco e il nero. Città che sa di gente, di giorni neri pieni di liquore; nessuno crede a niente, ma in qualche posto ancora c'è l'amore, l'amore solito, quello che capita. Città da bestemmiare, da fare a pezzi come fosse un muro; sei triste da buttare, eppure sai che in fondo non sei solo:
c'è lei vicino a te che dice sì. Bianco e nero, notte che va chiude i portoni e tira fuori gli scherzi che sa: su chi ancora gira prende bene la mira ma non è cattiva. Città che dorme male, in bianco e nero, come in un film muto, vorresti ragionare, uscirne fuori e invece sei perduto e non hai niente più da perdere, da spendere. Città da maledire, città che uccide senza far fatica, sei un uomo da bruciare, ma l'hai capito che cos'è la vita e lei è sempre là facile con te. (M.Fabrizio/G.Morra/R.Fogli)